AMBULATORIO
IL BORGO
Medicina sportiva e comportamentale a Sansepolcro
Tra i tanti servizi che siamo in grado di proporre nel nostro ambulatorio, vi è anche quello di medicina sportiva e comportamentale a Sansepolcro:
Dott. Lidano
Dott.ssa Capucci
Il dott. Lidano, sin da ragazzo ha praticato discipline sportive a livello agonistico e ha trovato naturale continuare ad allenarsi condividendo questa sua passione con il migliore e più fedele tra gli amici. L’agility dog è una disciplina sportiva che si basa sull’amore per il proprio cane e presuppone la condivisione di tanto tempo insieme e un grande coinvolgimento, sia da parte del conduttore che dell’animale, nella preparazione fisica e nell’addestramento. Aver trascorso molti anni nel circuito nazionale ed essersi imposto in alcune delle più importanti manifestazioni cinofilo-sportive, gli ha permesso di acquisire un’esperienza e una conoscenza tale da poter trasferire direttamente in ambulatorio tutto il suo know-how.
La dott.ssa Capucci, appassionata di comportamento animale e di etologia, ha conseguito dopo gli studi universitari un master in Etologia Clinica Veterinaria. La sua specializzazione rappresenta un tassello fondamentale nel processo di diagnosi delle patologie che si riscontrano sia nel lavoro quotidiano in ambulatorio che, soprattutto, nell’analisi delle performance sportive degli atleti a quattro zampe. Sono questi i motivi per cui lo studio veterinario Il Borgo è diventato un centro di riferimento per la medicina sportiva. Come negli altri servizi che l’ambulatorio offre a tutti gli animali in cura, ancor più per la medicina sportiva l’operato del medico passa in primis dalla sensibilizzazione verso il percorso che cane e padrone dovranno affrontare e, poi, dalla garanzia di essere affiancati da un professionista che li guiderà fino al traguardo da raggiungere.
Per ulteriori info circa il nostro servizio di medicina sportiva e comportamentale a Sansepolcro, non esitate a contattarci allo 0575.733458!
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Visita SportivaI cani sportivi sono cani che competono in vari eventi cinofili (agility dog, obedience, disc dog, dog dance) ma anche quelli che collaborano con le forze dell’ordine (cani antidroga, cani antisommossa, cani per la ricerca di esplosivi), cani da ricerca (macerie e superficie) e cani assistenti per disabili. La medicina sportiva è la branca della medicina veterinaria che si prefigge come obiettivo di aiutare il cane sportivo ad espletare le sue attività al meglio, a costruire una forma fisica e mentale tale da ridurre il rischio di infortuni e, se questi avvengono, svolge un ruolo fondamentale nel gestire il processo di guarigione mediante un programma riabilitativo e il ritorno in attività tramite un percorso di riatletizzazione. Il tutto è possibile osservando il paziente sportivo da più angolazioni, attingendo da vari ambiti della medicina (ortopedia, neurologia, cardiologia, fisiatria, nutrizione ec.) curando i vari aspetti del condizionamento canino quali resistenza, forza e potenza muscolare, stamina, flessibilità ed equilibrio ma soprattutto conoscendo in modo accurato quelle che sono le diverse abilità fisiche coinvolte nelle varie performance cinofile. Quando eseguire una visita sportiva? Spesso tendiamo a pensare che la visita sportiva sia necessaria qualora un cane sportivo presenti un problema fisico, questo non è sbagliato ma non è l’unico motivo, la visita sportiva trova diverse collocazioni ad esempio: visita sportiva attitudinale, dedicata ad un soggetto che inizia a praticare sport e finalizzata a valutare l’idoneità del soggetto • visita sportiva annuale, per confermare l’idoneità; • visita sportiva agonistica, dedicata a soggetti che praticano sport a livello agonistico; • visita sportiva di rientro in attività post infortunio; • visita sportiva peri-gara soprattutto per competizioni che durano più giorni( sleedog). L’approccio alla visita sportiva si basa sul concetto di “valutazione pato funzionale” ciò comporta che qualsiasi rilievo clinico venga messo in rapporto con la funzione che quella suddetta struttura anatomica svolge durante il movimento; quindi non è sufficiente diagnosticare una “tendinite” ma bisogna comprendere le ragioni meccanico-sportive alla base di questa lesione per attuare si un programma riabilitativo ma anche un piano di riatletizzazione che punti ad evitare una recidiva
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Ecografia MSKL’agility, sheepdog, disc dog, obedience, sono solo alcuni degli sport molto seguiti in Italia. I pazienti sportivi sono sottoposti a stress tenomuscolari cronici e possono essere soggetti a lesioni muscolo-tendinee acute o croniche. Queste lesioni possono essere difficili da diagnosticare e quindi da trattare nella pratica clinica degli ortopedici e dei fisiatri. Allo stesso tempo l’età media dei nostri pazienti sale, e la necessità di una gestione cronica di osteoartriti e tenopatie croniche è sempre più un’esigenza. Oggi disponiamo di tecnologie adeguate come sonde lineari ad alta frequenza che possono consentirci la visualizzazione di dettagli anatomici importanti per la diagnosi di patologia. La sensibilità dell’ecografia nell’individuare processi flogistici acuti o nel determinare se una artrosi sia attiva o silente la rende un ottimo strumento per guidare la migliore gestione del dolore nel paziente anziano con diverse patologie croniche confrontandola con altre tipologie di diagnostica avanzata(RMN, TC) ha diversi vantaggi: non richiede sedazione del paziente consente uno studio dinamico delle strutture esaminate costi più contenuti utilissima per il monitoraggio della lesione
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Terapia infiltrativa rigenerativaL’organismo è una macchina perfetta in grado di rigenerarsi e guarire spontaneamente in caso di traumi o lesioni. Ciò accade nella maggior parte dei casi, e grazie a una serie di processi fisiologici che avvengono nei nostri tessuti biologici, e che coinvolgono fattori di crescita, modulatori ed elementi cellulari con funzione rigenerativa. Esistono delle condizioni, difficilmente prevedibili, in cui questi processi non vanno a buon fine ed i tessuti rimangono danneggiati, provocando dolore e limitazioni della funzionalità articolare durante le normali attività della vita quotidiana o durante la pratica sportiva. In questi casi è possibile dare un impulso al processo rigenerativo, facendo ricorso a tecnologie avanzate che “mimano” e stimolano il fisiologico processo di rigenerazione dei tessuti, guidandone la guarigione. I principali agenti terapeutici disponibili sono già presenti normalmente all’interno del corpo umano, e sono le Cellule Staminali (o dette anche mesenchimali) di derivazione Adiposa, ovvero del grasso, o di derivazione Midollare, cioè dal midollo osseo del bacino o del ginocchio. Inoltre, Fattori di Crescita sono presenti anche nel Sangue che, dopo opportune concentrazioni, dà luogo al cosiddetto Plasma Ricco di Piastrine, o PRP. Oltre alle terapie Biologiche e Rigenerative, esistono numerose altre sostanze che possono essere applicate nei tessuti danneggiati e dolenti, in maniera mini-invasiva tramite infiltrazioni intrarticolari o periarticolari. Queste sono l’Acido Ialuronico, che funge come una sorta di “lubrificante” delle articolazioni, i Corticosteroidi, che rappresentano i principali antinfiammatori o ancora peptidi a basso peso molecolare di collagene utili per la gestione dell’artrosi
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Radiofrequenza: Diatermia capacitiva e resistivaLa Diatermia capacitiva e resisitiva è una particolare forma di termoterapia endogena che utilizza frequenze comprese tra 0,45 e 1,2 MHz, cioè nella banda MF delle onde radio. Questo particolare tipo di terapia strumentale sfrutta il sistema fisico del condensatore, composto da due armature affacciate contrapposte (conduttori) e da un dielettrico interposto (resistenza). Il sistema consta di un generatore di onde corte e di elettrodi opportunamente studiati per ottenere particolari effetti biologici. Se si sottopone un tessuto ad un campo elettromagnetico ad alta frequenza mediante due elettrodi contrapposti, si genera all’interno del tessuto una migrazione di cariche ioniche verso i poli opposti. Si crea allora, per effetto joule, un innalzamento di temperatura localizzato in prossimità del dielettrico e omogeneamente distribuito, mediante un’energia termica non erogata dall’esterno, ma generata in seno al tessuto stesso dalle correnti ioniche. In base al tipo di elettrodo, nella diatermia sono possibili due distinti sistemi di erogazione dell’energia che agiscono in maniera indipendente e complementare: • il sistema capacitivo • il sistema resistivo. Nella modalità capacitiva vi è un elettrodo attivo metallico con rivestimento isolante in ceramica e un elettrodo di ritorno metallico senza rivestimento (piastra). L’elettrodo di ritorno, assieme al tessuto biologico sottostante, costituisce l’armatura di 2° specie, mentre la ceramica è il dielettrico. Con il passaggio della radiofrequenza, le cariche elettriche si concentrano in prossimità del dielettrico, con il conseguente riscaldamento delle strutture sottostanti, in particolare muscoli e tessuti molli. Per l’ottimale dispersione del calore è necessario muovere manualmente l’elettrodo erogatore, con massaggio circolare o lineare. In questo modo si evitano pericolosi surriscaldamenti cutanei nella zona da trattare. L’elettrodo di ritorno, invece, viene mantenuto fisso. Nella modalità resistiva, si utilizzano elettrodi metallici in contrapposizione, quindi entrambe le armature sono di 2ª specie (metallo più cute e muscoli). Il dielettrico è rappresentato dal tessuto a più alta resistenza presente tra i due elettrodi metallici (osso, tendini, aponevrosi e legamenti). Dunque, le strutture che più si riscaldano, al passaggio della radiofrequenza, sono i tessuti ossei e periarticolari. L’elettrodo attivo è generalmente mantenuto fisso, oppure mobilizzato con un lento massaggio circolare, mentre la piastra metallica di ritorno è fissa. Infatti, nella modalità resistiva, il calore arriva più in profondità con un innalzamento termico cutaneo limitato, per cui non è necessario mobilizzare l’elettrodo. Le modalità capacitiva e resistiva, a parità di frequenza, possono essere erogate a diversi livelli energetici che corrispondono a precisi effetti: • Un basso livello energetico (50-100 W) presenta un effetto biostimolante, ma scarso effetto termico. • Un alto livello energetico (200-300 W) presenta un effetto termico spiccato, con scarso effetto biostimolante. • Un medio livello energetico (100-200 W) ha caratteristiche intermedie. Gli effetti biologici indotti dalla diatermia sono quelli tipici della termoterapia endogena: antalgico, elasticizzante e decontratturante, iperemico. Le principali indicazioni sono legate alle patologie muscolo-scheletriche in ambito sportivo ma non solo: • contratture e lesioni muscolari • tendinopatie • patologie traumatiche delle articolazioni (distorsioni, artrosinoviti reattive) • lombalgie acute e croniche • osteoartrosi
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Laser terapiaLa laserterapia in ambito fisioterapico è una terapia non invasiva che utilizza una sorgente luminosa per trattare varie patologie muscoloscheletriche. Ha lo scopo di alleviare il dolore, accelerare la rigenerazione dei tessuti e ridurre lo stato infiammatorio. Il laser è un’innovativa tecnologia incentrata sull’emissione di luce che agisce sulla biostimolazione. Laserterapia in fisioterapia La laserterapia fisioterapica svolge essenzialmente una triplice funzione: • Riduce l’infiammazione • Solleva dal dolore; • Accelera la rigenerazione dei tessuti Il fisioterapista può eseguire questo specifico trattamento in presenza di numerose condizioni, ossia: • artrosi bursiti • degenerazione discale; • ernia del disco; • dolore neuropatico; • tendinite; • riduzione del volume e del dolore nel linfedema Elettroporazione L’elettroporazione è un’innovativa tecnologia riconosciuta come una delle più famose ed efficaci tecniche per la veicolazione e l’inserimento non invasivo all’interno del corpo di sostanze e principi attivi. COME FUNZIONA? L’Elettroporazione può essere definita come un sistema per la veicolazione transdermica non invasiva di principi attivi allopatici, o omeopatici o omotossicologici o PRP. Con l’applicazione su una superficie biologica di un particolare impulso elettrico si induce un aumento transitorio della permeabilità dei tessuti; si favorisce così l’assorbimento transcutaneo di principi attivi a rilascio controllato e a profondità predefinita. Tutto ciò permetterà di ottenere una più alta concentrazione solo sui distretti target, con minore assorbimento sistemico e conseguente diminuzione di “tossicità”. Di fatto è una siringa “virtuale” che è in grado di inoculare il principio attivo specificatamente dove è necessario.